
Intelligenza artificiale, antiriciclaggio, parametri tariffari aggiornati: sono queste le principali sfide che il nuovo Consiglio Nazionale, insediatosi a fine giugno, si appresta ad affrontare per il triennio 2025-2027. Pur essendo importante muoversi nel solco di continuitĂ rispetto alla precedente consiliatura con lâobiettivo di rafforzare la pubblica funzione del notaio e il suo ruolo di garanzia come istituzione dello Stato, al contempo questo Consiglio avverte la necessitĂ di rafforzare il dialogo con la categoria per affrontare con la piena fiducia dei colleghi le principali sfide di questi anni. Si parla di intelligenza artificiale, che ormai si affaccia anche negli studi notarili, ma anche dellâesigenza quotidiana di avere dei parametri tariffari che affermino il principio di una valutazione quantitativa âcertaâ alle nostre attivitĂ , dopo che un primo importante tassello è stato fissato con la normativa in tema di equo compenso, di cui si avverte la necessitĂ di ampliarne la portata a tutte le fattispecie contrattuali. Tra le prioritĂ câè anche la problematica relativa alla decorrenza dei termini per la responsabilitĂ professionale del notaio. Il Consiglio Nazionale è giĂ al lavoro per ampliare lâapplicazione dellâarticolo 8 della legge sullâequo compenso (che disciplina la decorrenza del termine di prescrizione dellâazione di responsabilitĂ professionale fissando la decorrenza dal giorno del compimento della prestazione) a tutte le fattispecie contrattuali e, auspicabilmente, per circoscrivere la responsabilitĂ del notaio ai soli casi di dolo e colpa grave. Lâobiettivo è riconoscere al notaio, investito di pubbliche funzioni, una tutela adeguata nel caso in cui lâerrore professionale derivi da valutazioni tecnico- giuridiche opinabili o da interpretazioni di norme non ancora consolidate nella prassi e nella giurisprudenza
Pensiamo che i tempi siano maturi anche per affrontare in modo decisivo il tema della normativa sui controlli antiriciclaggio perchĂŠ è necessario togliere la categoria dallâangolo in cui si trova. Dobbiamo considerarci controllori o controllati? I dati dellâUIF testimoniano lâimpegno dei notai, che forniscono oltre il 96% delle segnalazioni fatte dai professionisti, ma nella quotidianitĂ il notaio resta esposto alle fragilitĂ del sistema. Stiamo lavorando dunque per proporre soluzioni che rendano la procedura certa e oggettiva, con l’obiettivo di addivenire ad un sistema che porti, quale risultato sostanziale, ad un esonero di responsabilitĂ per il notaio che abbia correttamente seguito lâiter procedimentale e, di conseguenza, ad una restrizione e, possibilmente, ad un azzeramento delle sanzioni, oggi inaccettabili. Si tratta di un percorso di riforma che ancora va definito con il decisore politico, ma questo è lâimpegno piĂš urgente per questo inizio consiliatura.
Un altro tema cruciale poi è la transizione tecnologica e il suo vorticoso processo attraverso i big data. Lâintelligenza artificiale rappresenta certamente una grande risorsa rispetto alla quale il Notariato deve avviare una fase di approfondimento e formazione, ma siamo profondamente convinti che questo strumento – seppur molto potente – non potrĂ sostituire la funzione pubblica del notaio. Le proiezioni piĂš recenti, penso al rapporto Censis/Confcooperative di marzo 2025, confermano che le IA potranno subentrare in funzione complementare ai lavoratori in tutte quelle professioni in cui vi è sĂŹ un lato automatizzabile, ma persiste lâinsostituibilitĂ , anche morale e deontologica, dellâoperato umano, come nel caso del magistrato, dellâavvocato e quindi del Notaio. Il processo di profonda innovazione tecnologica che ha portato il Notariato negli ultimi decenni a ridefinire le proprie metodologie di lavoro e integrare strumenti digitali nelle proprie prassi operative si ripeterĂ inevitabilmente anche con lâintroduzione dellâintelligenza artificiale offrendo strumenti sempre piĂš sofisticati per la gestione delle attivitĂ e lâautomazione di alcune procedure di routine. Ma il pensiero critico, il senso etico, il ruolo consulenziale del notaio che è centrale nelle situazioni complesse o potenzialmente controverse, la capacitĂ creativa e lâimmaginazione, cosĂŹ come lâesercizio morale della responsabilitĂ restano un compito umano insostituibile.
In questa fase di transizione vanno poi considerate con attenzione le nuove prospettive che si aprono. La professione notarile, come molte altre, si è evoluta di pari passo con lâavvento di nuove tecnologie e lâessere in grado di utilizzarle rende un professionista piĂš competitivo rispetto ad altri. Ma attenzione. La IA per la sua struttura volge lo sguardo al passato: nel creare le risposte, gli algoritmi si basano su calcoli probabilistici il cui input è necessariamente lâesistente. La piĂš innovativa delle tecnologie fatica, nel diritto e non solo, a essere innovativa, a offrire letture evolutive, a costruire soluzioni prima non tentate, a seguire tesi minoritarie ma magari fondate. Ă fondamentale dunque riconoscere che lâIA può rappresentare uno strumento potente e prezioso, ma solo se integrato in modo umanamente intelligente con le capacitĂ umane e sottoposto al suo controllo. Imparare ad usare questa tecnologia significa valorizzare la centralitĂ dei principi, della logica e del pensiero critico e per il giurista, e il notaio in particolare, si rafforza il ruolo di custode dellâetica e della legalitĂ , vigilando affinchĂŠ lâIA rimanga uno strumento al servizio dellâuomo e della giustizia e non il contrario.