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FederNotizie sta per entrare nel suo trentesimo anno di vita: come festeggerete questo importante traguardo?

Ci ragioneremo insieme a tutta la Redazione, ma sicuramente organizzeremo un evento nel quale proveremo a fondere insieme il passato, il presente e il futuro di FederNotizie. Credo che sia importante coinvolgere giovani e meno giovani, i direttori del passato, i Presidenti di FederNotai che si sono succeduti nel tempo e tutti gli amici che in qualche modo, in tutti questi anni, hanno sostenuto il giornale con un contributo economico, un incoraggiamento, un articolo inviato alla redazione ma anche semplicemente leggendo il nostro giornale.

L’informazione periodica e l’aggiornamento continuo sono ormai requisiti di ogni professione moderna. I nuovi strumenti tecnologici offrono grandi opportunità in questo campo. Come ha reagito il giornale a questi cambiamenti?


Sei anni fa, anche per esigenze di costi, abbiamo dovuto abbandonare la carta per passare al formato digitale con grande rammarico di tanti lettori e poi quattro anni fa ci siamo trovanti davanti a un bivio: continuare con la pubblicazione digitale bimestrale o passare completamente sul web. Non è stato facile convincere tutti dell'opportunità di questa nuova veste del giornale (che oggi è attivo anche sui social con i propri account Facebook e Twitter e ha una propria newsletter), ma oggi possiamo dire che sia stata una scelta vincente: la velocità delle “novità” relative alla professione, i repentini cambiamenti degli scenari politici interni, richiedono di essere sempre aggiornati e sul pezzo. Ovviamente la redazione è costantemente operativa e sotto pressione ma i risultati si vedono e bisogna continuare su questa strada, pronti a soddisfare le esigenze dei nostri lettori: dal 2015 abbiamo superato 2,2 milioni di visualizzazioni, con più di 430 articoli pubblicati.

Nei suoi recenti interventi sui mezzi di comunicazione social ha segnalato come siano ancora diffusi i pregiudizi contro la categoria. Lo sviluppo di servizi tecnologici innovativi, la presenza di un notariato sempre più “digitale” al servizio del cittadino può essere una delle chiavi per scardinare questi pregiudizi?

Ricordo spesso che Albert Einstein diceva che è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio.
FederNotizie ci vuole provare. Dobbiamo però anche riconoscere delle nostre responsabilità di categoria, se ancora in una parte dell'opinione pubblica permane una "cattiva conoscenza" del Notariato. Evidentemente, non si è investito abbastanza nella comunicazione. Nella società attuale non è pensabile di essere assenti dal dibattito sui temi che, anche indirettamente, ci riguardano. Non possiamo avere paura di esporci o di prendere posizioni per paura di scontentare qualcuno. È vero che negli ultimi anni qualche risultato, anche con la politica, si è ottenuto grazie al fatto di essersi spesi pubblicamente e sicuramente, un esempio virtuoso da portare avanti è quello di Notarchain, ma occorre una programmazione seria a medio termine per rilanciare, anche grazie al progresso digitale, la funzione del  Notariato, al servizio della collettività, nella società.