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La rivoluzione di Internet of Things è ormai tra noi. Ogni prodotto può fungere da collettore o erogatore di dati. Il Notariato da sempre è uno straordinario collettore di informazioni, ma non è mai riuscito a sfruttare questo incredibile patrimonio adeguatamente.

Proprio per sensibilizzare la categoria sulle opportunità che si possono creare unendo informazioni e strumenti digitali abbiamo intitolato il Congresso Asign che si è appena chiuso a Napoli «Notariato 3.0 - La Tecnologia nella Professione Notarile». Il Congresso Asign ha vissuto due momenti storici: l’intervento di Google e l’annuncio del passaggio dalla Lista Sigillo al forum Sigillo. L’intervento di Google, da molti visto quasi come un sacrilegio, ci ha aiutato a capire il valore presente nell’utilizzo dei dati in modo strutturato; il valore del mercato dei servizi professionali nel mondo è di $610 billion, e fa gola a molti.
 
L’annuncio del Presidente D’Errico del passaggio a forum Sigillo rappresenta una svolta nella strategia di comunicazione interna da apprezzare sia per il passaggio (finalmente) a uno strumento più moderno (ma allo stesso tempo più sicuro e i cui contenuti rimangono su server di proprietà del Notariato) sia per la volontà (che sono certo verrà confermata) di dialogare con la base.
 
Non si può, però, prescindere, ormai, da una svolta anche nelle dinamiche dello studio. Il passaggio al repertorio e alla raccolta informatica vanno pianificati come una necessità strategica del Notariato. Entro 5 anni la carta deve scomparire dagli studi notarili. Il repertorio informatico, se strutturato come file xml consentirebbe un’estrazione automatica dei dati statistici, superando le (incomprensibili) difficoltà di raccolta degli stessi, e mettendo a disposizione del Notariato un patrimonio di dati tale da poter immaginare, ad esempio, una trasmissione real time sui famosi oggetti con connessione internet (si pensi ai google glass o a quello che verrà in futuro) dei dati del mercato immobiliare. Siamo l’unica categoria che ha a disposizione questi dati prima di tutti, anche prima delle Agenzie Governative, dobbiamo imparare a comunicarlo all’esterno.
 
Il momento di crisi è innegabile, c’è ritrosia a fare investimenti, ma solo recuperando quella spinta innovativa che quasi vent’anni fa portò alla nascita di Notartel, riusciremo a comunicare la vera funzione sociale del notariato, trait d’union tra uno Stato inefficiente e cittadino, funzione che, spesso, lo Stato stesso tende a dimenticarsi, e forse anche i notai.
 
L’innovazione però non deve incidere solo sulla fase dell’attività professionale. Una professione innovativa deve curare la formazione dei futuri colleghi in modo innovativo. E’ imprescindibile una riforma dell’accesso che tenga conto del fatto che la professione notarile non può prescindere dalla conoscenza dell’informatica notarile e, probabilmente, non può prescindere nemmeno dal passaggio dalla carta al bit per il concorso.
 
Investire sui giovani è investire nel futuro, loro e, soprattutto, del Notariato. Se il Notariato saprà affrontare queste sfide, allora avrà un lungo e glorioso futuro.