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Presidente Piccoli sono trascorsi quasi 17 anni dalla nascita di Notartel, da lei fortemente immaginata e sostenuta. Quali le sue impressioni volgendosi al passato e quali le speranze per il futuro?

Va ricordato a chi non ha vissuto quegli anni che la straordinaria intuizione di puntare su Internet e sui collegamenti telematici scaturì dal congresso di Stresa del 1996 con un ordine del giorno presentato da Enrico Santangelo e Michele Nastri. Per realizzare il progetto era necessaria una struttura tecnica capace di svilupparlo. Nel 1998, costituita dopo notevole dibattito in Consiglio nazionale la società informatica per il Notariato italiano, furono mossi i primi passi. Eravamo Guglielmo Iacono, Marta Tocchi ed io, con la preziosa assistenza dei professori Mazzeo e Mazzocca. Per un lungo periodo lavorammo per ottenere dalla pubblica amministrazione i collegamenti al Catasto, alle Conservatorie, al Registro delle imprese, all'inizio con grande fatica poi con sempre maggiore partecipazione dei colleghi. Nei momenti di difficoltà ricordo che tra noi consideravamo come in alcuni anni la società avrebbe dovuto avere in organico alcune decine di unità e disporre di una propria sede. Tutto questo è realtà grazie all'impegno di molti colleghi della commissione informatica, con i coordinatori Guido Bolognesi e Roberto Braccio, dei presidenti di Notartel - Santangelo, Ferrara, Barzellotti, Vigneri, Nastri - e di tutto il personale della società. L'impegno profuso per la firma digitale a norma e la conservazione degli atti digitali ha permesso al Notariato italiano di essere in anticipo con gli appuntamenti del vertiginoso sviluppo tecnologico. Oggi si tende a dimenticare la scommessa vinta e a lamentarsi di alcune inevitabili marginali inefficienze. La speranza per il futuro è che il Notariato tutto comprenda quale risorsa strategica Notartel rappresenti sia sul piano operativo sia sul piano dei rapporti con il mondo esterno.

Qual è l’attività di Notartel che ritiene irrinunciabile, che considera maggiormente costitutiva della società nata come strumento informatico del notariato italiano?

Senza dubbio tutta l'attività di supporto all'attività telematica del notariato italiano, che ha costituito nel corso degli anni un importante strumento per garantire l'apporto della categoria alla modernizzazione del Paese; essa ha fatto sì che nel tumultuoso sviluppo tecnologico avvenuto nel primo decennio del nuovo secolo i notai dimostrassero la capacità di padroneggiare le nuove tecnologie a vantaggio dell'efficienza, della rapidità, della sicurezza sia nell'ambito delle transazioni immobiliari sia con riferimento alle vicende societarie.

C’è un progetto o un settore che ritiene dovrebbe diventare ambito di attività della società, su cui impegnarsi per indirizzare nuovi investimenti e risorse al servizio del notariato?

Credo che un settore nel quale Notartel stia già lavorando da tempo con ottimi risultati sia costituito dalla piattaforma per le aste telematiche, uno strumento che potrebbe consentire di riattrarre al Notariato una parte importante del mercato immobiliare e di far comprendere come la garanzia di imparzialità costituita dal notaio possa esplicarsi non solamente nelle materie delegate dallo Stato ma anche in ogni occasione in cui sia necessario od opportuno avere a disposizione un professionista preparato, terzo, tecnologicamente efficiente. Sta ai notai comprenderne le potenzialità e svilupparne il sempre maggiore utilizzo.